mercoledì 30 marzo 2016

LA RAGAZZA DAI CAPELLI STRANI di David Foster Wallace


" Diamo vita a cose meravigliose" dice la televisione...

"Facevi cosa?", dice Faye. "facevi cosa per campare prima di vedere il nostro annuncio?"
"c'era un professore della UCLA che stava facendo degli esperimenti sulla produzione di saliva umana in risposta ai diversi stimoli. Facevo la cavia di professione".
"Eri una salivatrice professionista?"

"Però se ne sentono di storie" dice Muffy. "Su certa gente sola o in qualche modo disturbata che per tutta la vita ha avuto accanto solo la tv, hanno cominciato i genitori o chi per loro piazzandoli lì davanti al televisore, e poi man mano che crescevano la tv è arrivata a rappresentare tutto il loro universo emotivo, l'unica cosa che hanno, e in un certo senso il loro unico modo di definirsi come esistenti, come esseri dotati di una identità distinta, diventa il fatto di essere al di fuori della televisione, mentre tutto il resto è dentro". Beve un sorso.
"Restate dove siete, non andate via" dice la televisione.



martedì 8 marzo 2016

Mi alzo, mi faccio il caffè, mi faccio la barba, mi faccio la doccia, prendo la moto e vado al Poli, lavoro sul pc e prendo un altro caffè, riprendo a lavorare con il pc, esco e riprendo la moto, vado in palestra e sudo con l’ipod nelle orecchie, torno a casa e mi scaldo la cena nel microonde, guardo un po’ di tv e me ne vado a letto… ah già aspetta che imposto la sveglia! E’ impressionante considerare quanto la macchina accompagni ogni momento della nostra giornata…
La macchina è un concetto in continua evoluzione, non se ne può datare esattamente un inizio (la leva? La ruota? Il fuoco?) e non se ne posso tracciare in modo univoco i confini. La comparsa della macchina come strumento di produzione permea già tutto l’Ottocento. Fino alle soglie del Novecento, la divisione sociale è tra chi ha le macchine, intese come macchinari atti a produrre ricchezza, e chi non le ha. In questo solco si inserisce Ford che dice: “ti faccio lavorare il doppio, ma la macchina la puoi comprare”, così la macchina diventa anche status symbol del self made man. Da oggetto del desiderio la macchina assurge a vera e propria necessità nel corso degli anni. Nella macchina digitale, tipica della società contemporanea, c’è un aspetto in più: stavolta non è solo un oggetto del desiderio, ma dice “io sono come te”; non è solo più uno strumento ma una compagna della vita di tutti i giorni. E questo condiziona anche le relazioni sociali. Nel Duemila la macchina si destrumentalizza, in parte giochi con lei e in parte Lei gioca con te.





giovedì 3 marzo 2016


Tassonomia della spettroscopia, un po' il mio pane quotidiano nel dottorato di ricerca...

l'antesignana delle nostre moderne lavatrici...sembrava più una specie di roulette ma tutto è iniziato così...
Il fluorimetro è uno strumento di laboratorio che permette di misurare la concentrazione di una determinata sostanzapresente in un campione attraverso misure di fluorescenzaEtimologia: ← comp. di fluoro e -metria.



L'ultracentrifuga è una particolare centrifuga costruita e ottimizzata in modo da raggiungere tipicamente valori di accelerazione dell'ordine di 105 volte l'accelerazione di gravità.[1] Esistono essenzialmente due tipologie di ultracentrifughe che si differenziano fra loro per i diversi accorgimenti costruttivi adottati, ovvero le ultracentrifughe analitiche e quelle preparative.
Queste apparecchiature trovano importanti utilizzi in campi quali la biologia molecolare.

Questa è la macchina di cui principalmente mi avvalgo per il mio dottorato di ricerca, si tratta di uno spettrografo Raman.
La spettroscopia Raman è una tecnica spettroscopica basata sull'effetto Raman. Per le sue caratteristiche, è considerata complementare alla spettroscopia infrarossa e rappresenta una tecnica comunemente utilizzata in analisi chimica e in studi sulla struttura dei composti chimici.

Il termine spettrometro si riferisce a qualsiasi strumento che permette di misurare lospettro della radiazione elettromagnetica, ovvero le proprietà della luce in funzione della sua lunghezza d'onda. La maggioranza degli spettrometri sfrutta il principio dell'interferenzaper decomporre la radiazione luminosa nelle sue lunghezze d'onda e misurarne l'intensità con un fotodiodo.

Etimologia: ← comp. di spettro e -metro.

Sir Chandrasekhara Venkata Raman è stato un fisico indiano, Premio Nobel per la fisica nel 1930 per i suoi studi sulla diffusione della luce e per la scoperta dell'effetto Raman, che da lui prende il nome.



Sicuramente una delle prime macchine...semplice e geniale allo stesso tempo, la leva.
Ok sollevare il mondo...ma sollevare Ciccio è ben altro problema!

martedì 16 febbraio 2016



Non c'è bisogno di presentazioni, un logo che accompagna molti di noi quotidianamente che richiama la macchina nella grafica e nel nome


Detroit Pistons, franchigia Nba d Detroit, città dell'auto per antonomasia, richiama nel suo logo le sue origini "automobilistiche"

mercoledì 10 febbraio 2016

la macchina molecolare


Una macchina molecolare, o nanomacchina, è stata definita come un numero discreto di componenti molecolari che eseguono movimenti simil-meccanici (output) in risposta a specifici stimoli (input). Spesso è applicata in modo più generale alle molecole che semplicemente imitano le funzioni a livello macroscopico. Il termine è comune anche in nanotecnologia e un numero di macchine molecolari altamente complesse sono state proposte con lo scopo di costruire un assemblatore molecolare. Le macchine molecolari possono essere divise in due ampie categorie: sintetiche e biologiche.
Una grande varietà di macchine molecolari piuttosto semplici sono state sintetizzate dai chimici. Esse possono essere costituite da una singola molecola; tuttavia, sono spesso costruite per architetture molecolari interbloccate meccanicamente, come rotaxani e catenani.
Le macchine molecolari più complesse si trovano all'interno delle cellule e comprendono le proteine motore, come la miosina, responsabile della contrazione del muscolo, la chinesina, che muove il carico all'interno di cellule lontano dal nucleo, lungo microtubuli, e la dineina, che produce il battito assonemale delle cilia mobili e dei flagelli. Queste proteine e la loro dinamica su scala nanometrica sono di gran lunga le più complesse tra tutte le macchine molecolari che sono state finora costruite artificialmente.

venerdì 5 febbraio 2016